“Se gioco imparo” all’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Seregno

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Come educatrice, ho sempre creduto nel potere del gioco come strumento di apprendimento e inclusione; dal 2009 ho avuto l’opportunità di sperimentare come questa convinzione possa prendere forma e arricchire l’esperienza educativa di intere classi e scuole.

Ogni anno l’Istituto Comprensivo Aldo Moro di Seregno, dove lavoro insieme alla collega Alessia Vergani, offre la possibilità di presentare i progetti per l’anno in corso. Abbiamo presentato i nostri in collaborazione con altri docenti, perché è importante avere un team di supporto all’interno della scuola per sostenere questo tipo di iniziative.

Se gioco imparo, dalla carta alla realtà

Il progetto di quest’anno si chiamava “Se gioco imparo”. Crediamo che il gioco sia un potente strumento di apprendimento. Nonostante richieda impegno e preparazione, rende l’apprendimento meno faticoso e più duraturo. Un esempio di questo è il nostro “Giro d’Italia”, che ha coinvolto piccoli gruppi di bambini nella progettazione e realizzazione di un gioco didattico.

Abbiamo disegnato la cartina dell’Italia, suddivisa per regioni, insieme alle classi quinte. Questo lavoro è stato svolto in parallelo al programma didattico, creando un gioco che prevede domande sulle varie regioni. Queste domande sono state create dai bambini stessi e poi trasformate in schede di gioco al computer.

La cartina dell’Italia è stata poi ingrandita e colorata sull’asfalto, con ogni bambino che colorava parti di diverse regioni. Abbiamo anche creato un gioco finale con pedine, che può essere giocato sia in classe su una plancia cartacea, sia all’aperto sull’asfalto.

Imparare a contare… anche coi piedi

Nel giardino dell’Istituto Comprensivo Aldo Moro abbiamo regalato una nuova vita a una scaletta esterna. Ogni gradino è stato accuratamente dipinto e decorato con i numeri delle tabelline, trasformando l’atto di salire e scendere in un’esperienza di apprendimento giocosa. Saltando da un gradino all’altro, i bambini possono imparare e ripassare le tabelline in modo divertente e interattivo. Questa scaletta, ora un arcobaleno di numeri e colori, è un esempio perfetto di come l’apprendimento possa essere integrato nel paesaggio quotidiano della scuola, rendendo l’educazione un’esperienza vivente e coinvolgente.

Questo gioco, realizzato dai bambini di quinta, è in realtà accessibile potenzialmente a tutte le classi. È un modo divertente per imparare le tabelline, e già abbiamo notato che i bambini di prima e seconda lo utilizzano e ci giocano.

Desideriamo sensibilizzare tutti gli insegnanti sull’esistenza di questi giochi, in modo che possano utilizzarli nelle loro lezioni. La scuola è grande, quindi non tutte le classi potrebbero essere a conoscenza di questi giochi. Vogliamo quindi fare in modo che tutti gli insegnanti sappiano che questi giochi sono disponibili e possono essere utili per tutti.

Promuovere la collaborazione e l’inclusione

La mia attività di assistenza educativa, pur avendo come beneficiario il singolo o un gruppo ristretto di individui, si collega strettamente a queste iniziative che coinvolgono l’intera classe o addirittura l’intera scuola.

Nonostante il mio lavoro sia focalizzato su un gruppo specifico di bambini, ho notato che altri bambini, pur non avendo formalmente un educatore, presentavano alcune fragilità. Dare a questi bambini l’opportunità di partecipare a un progetto, di “mettere la loro firma” su qualcosa, è stato molto gratificante, così come fondamentale è pensare e promuovere la collaborazione e compartecipazione dell’intero gruppo classe al quale i bambini appartengono.

Questi progetti promuovono la collaborazione e l’inclusione. Ogni bambino può trovare il suo spazio, alcuni bambini possono fare un po’ di più ma alla fine tutti contribuiscono. Alla fine del lavoro, c’è un senso di orgoglio e appartenenza quando i bambini possono dire: “Ho fatto parte di questo. L’abbiamo fatto insieme. Ed ora è tutta la scuola lo può usare!”. Questo rafforza il senso di comunità e appartenenza, che è un aspetto fondamentale nella mia attività di assistenza educativa.

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Silvia Micucci

Lavoro come educatrice professionale nelle scuole dal 1997. Con META dal 2009. Mi occupo di minori che hanno il diritto riconosciuto di ricevere assistenza educativa all'interno della scuola.

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